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Tutela dei beni culturali, in Puglia e Basilicata nel 2019 ben 126 denunce

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Con le accuse, a vario titolo, di ricettazione, violazioni in materia di ricerche archeologiche, contraffazione di opere d’arte, in danno del paesaggio ed altre tipologie di reato previste dal Codice dei beni culturali e del paesaggio e dal Codice penale, nel 2019, tra Puglia e Basilicata, 126 persone sono state denunciate dai Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Bari.

Nel bilancio dell’attività dello scorso anno, vi sono anche “23 perquisizioni domiciliari e locali: nell’arco dei 12 mesi del 2019 – è sottolineato in un comunicato – sono stati complessivamente sequestrati 531 beni, di cui 176 di tipo antiquariale, archivistico e librario, 339 reperti archeologici e 16 opere d’arte contraffatte, per un valore economico stimato in 327 mila euro per i beni autentici e di 400 mila euro per quelli contraffatti, qualora immessi sul mercato come autentici».
Sei persone sono state denunciate per il reato di scavo clandestino e i Carabinieri hanno eseguito il sequestro preventivo di un’area archeologica di 20 mila metri quadrati.

“Attraverso l’attento monitoraggio di siti e-commerce ormai divenuti canale preferenziale per la compravendita di arte», sono stati recuperati 339 reperti archeologici databili IV sec. a.C. e 55 armi antiche «con il contestuale deferimento all’Autorità Giudiziaria di 27 persone per impossessamento e detenzione illecito di beni culturali appartenenti allo Stato

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