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A.Mittal: sciopero Usb, presidio a oltranza

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“Al Governo si chiede di mandare via il gruppo franco-indiano, entrare a pieno titolo nella gestione della fabbrica e discutere attraverso un accordo di programma stile Trieste”. Sono le richieste alla base dello sciopero dei lavoratori dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto, indetto dall’Usb dalle 7 di oggi allo stesso orario di domani. E’ cominciato in mattinata anche un presidio permanente davanti alla Direzione, poi spostatosi al varco C, dove resterà insieme a circa 200 autotrasportatori dell’indotto in protesta per i mancati pagamenti.
    “La netta presa di posizione da parte dell’Usb di Taranto – è detto in una nota – si basa sulle considerazioni più volte rese note dal sindacato circa l’impossibilità di raggiungere qualunque risultato positivo se l’interlocutore continua ad essere ArcelorMittal”. Alla multinazionale il sindacato di base imputa “precarietà occupazionale, abuso della cassa integrazione, licenziamenti ingiustificati, assoluta mancanza di attenzione per il tema della sicurezza, manutenzione degli impianti assente e atteggiamento arrogante nei confronti non solo dei lavoratori, ma anche verso le Istituzioni e la città tutta”.

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