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Giornata Biodiversità: Coldiretti Puglia,persi 3 frutti su 4

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 In Puglia sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro nell’ultimo secolo, con 21mila ettari di frutteto andati persi negli ultimi 10 anni, ma la perdita di biodiversità riguarda l’intero sistema agricolo e di allevamento con il rischio di estinzione favorito anche dalla pandemia che ha tagliato gli sbocchi di mercato per la chiusura del canale della ristorazione e l’assenza di turisti. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione della Giornata mondiale della biodiversità, che si celebra il 22 maggio, con iniziative negli agriturismi e nei mercati contadini di Campagna Amica a Foggia in Via della Repubblica 80, a Brindisi in Via Appia 226 e a Taranto in Viale Virgilio 33. Nel secolo scorso si contavano nel nostro Paese 8.000 varietà di frutta, secondo l’analisi di Coldiretti, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa anche per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell’offerta.
    Proprio per salvare il patrimonio agroalimentare Made in Italy un’azione di recupero decisiva – sottolinea la Coldiretti regionale – si deve ai nuovi sbocchi commerciali creati dai mercati degli agricoltori e dalle fattorie di Campagna Amica, che hanno offerto opportunità economiche agli allevatori e ai coltivatori di varietà e razze a rischio di estinzione.
    Un impegno capillare la cui punta dell’iceberg è rappresentata dall’arrivo sui banchi dei Sigilli di Campagna Amica, i 418 cibi antichi salvati dagli agricoltori italiani.
    Tra i Sigilli della Biodiversità in Puglia si va dall’azzeruolo, piccolo frutto molto buono e gustoso ma poco conosciuto, alla capa di morte, conosciuta come chepe de murte” o “Grucciolo”, dal mugnolo, considerato il cavolo povero dei contadini, progenitore del broccolo, alla sporchia, una pianta parassita delle fave, in quanto si alimenta della clorifilla proprio di quest’ultima, dolce con un retrogusto leggermente amaro, fino allo sponzale, appartenente alla stessa famiglia delle cipolle, sono dei piccoli bulbi con un fusto verde commestibile. (ANSA).

Mimmo Moramarco

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