Speciali

A Matera un viaggio nel ‘Pianeta Pandemia’

Condividi articolo

Oggetti rari di protezione, impiegati per la terapia e gli interventi chirurgici, stampe, fotografie, editti, “fedi” o patenti di sanità che nel Settecento consentivano ai marinai di viaggiare sulle navi con a bordo merci. Sono alcuni dei 300 pezzi rari che attirano l’attenzione di studiosi e visitatori nella mostra ”Pianeta pandemia. Storie di epidemie e vaccini”, allestita a Matera presso l’ex ospedale San Rocco e curata dal Museo delle Arti sanitarie e Medicina, ospitato presso l’ex ospedale degli Incurabili di Napoli.
    La mostra – visitabile fino al 5 settembre prossimo – di stretta attualità, per l’interesse e le preoccupazione destate dalla pandemia da coronavirus, è un viaggio interessante tra le tante malattie infettive che hanno contrassegnato la storia dell’umanità e la ricerca di soluzioni per combatterle e debellarle, con la messa a punto dei vaccini. Oltre cento pannelli didascalici illustrano, dal II millennio a.C. a oggi , l’emergere di malattie infettive che a tratti hanno assunto la dimensione di epidemie: dalla lebbra alla peste, dalla sifilide al vaiolo, fino ad Aids, Sars, Ebola e Covid 19 con le sue varianti.
    Una sezione della mostra, curata dal professor Gennaro Rispoli, direttore del Museo delle Arti sanitarie di Napoli, da Carmen Caccioppoli responsabile della programmazione culturale dello stesso Museo e dall’architetto Biagio Lafratta, è dedicata alla Basilicata con le testimonianze di Carlo Levi sugli effetti della malaria curata con il chinino e il lavoro portato avanti dal dottor Rocco Mazzarone sulle varietà di malattie, come la tubercolosi, che colpivano la popolazione del secolo scorso. (ANSA)

Mimmo Moramarco

Lascia un commento

error: Contenuto protetto