Attualità

Crac Fse: chiesto giudizio per vertici Bnl, Mit parte civile

Condividi articolo

Con la costituzione di parte civile del Ministero dei Trasporti, Regione Puglia, Ferrovie del Sud Est e Ferrovie dello Stato, è cominciata davanti alla gup del Tribunale di Bari Valeria Isabella Valenzi l’udienza preliminare nei confronti di 20 imputati per il crac delle ferrovie Sud Est per i quali la Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio: l’ex amministratore delegato di Bnl Fabio Gallia, altri 18 tra ex e attuali dirigenti e funzionari dell’istituto di credito, e l’ex commissario governativo, legale rappresentante e amministratore unico di Fse, Luigi Fiorillo.

Gli imputati rispondono, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta impropria per effetto di operazioni dolose ai danni di Fse e bancarotta fraudolenta preferenziale in favore di Bnl, con riferimento al crac della società di trasporti pugliese, commissariata dopo la gestione Fiorillo e poi acquistata da Ferrovie dello Stato.  I fatti contestati risalgono agli anni 2009-2016, ma i reati di bancarotta ipotizzati sono datati 16 gennaio 2017, data di ammissione di Fse al concordato. Nell’inchiesta della Guardia di Finanza si ipotizza che le condotte dei funzionari dell’istituto di credito abbiano aggravato la situazione debitoria di Fse attraverso la concessione di finanziamenti, il mantenimento di linee di credito in favore della società in dissesto e l’assenza di controlli sulla destinazione delle somme erogate. In udienza il procuratore Roberto Rossi ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio per 19 imputati (la decisione della gup è prevista per il 21 giugno), mentre il 27 settembre discuterà la posizione dell’unico imputato che ha chiesto il rito abbreviato, Silvestro Demurtas, all’epoca funzionario responsabile Finanziamenti Corporate della Divisione Corporate Banking di Bnl. 

Voce Mimmo Moramarco

Lascia un commento

error: Contenuto protetto