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Ad Altamura l’opportunità che offre la Scuola “Don Milani” (VIDEO)

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Una scuola che va oltre lo spazio fisico dell’aula. E che valorizza il territorio inteso come spazio di apprendimento, a partire da ciò che è vicino e a portata di mano per poi allargare orizzonti e prospettive verso la realtà più distante. Nasce da una profonda riflessione maturata dagli insegnanti nel corso della loro lunga esperienza professionale il modello“Walking school – La scuola che cammina, proposto dal sesto circolo didattico “Don Lorenzo Milani” di Altamura come iniziativa di ampliamento formativo curriculare per gli alunni che si iscriveranno alle classi prime della scuola Primaria per l’anno scolastico 2020-2021. Il modello sarà attivo su opzione delle famiglie e affiancherà, senza sostituirlo, quello tradizionale, che sarà mantenuto nell’offerta formativa della scuola. Il Piano dell’Offerta Formativa, compresa la nuova proposta, sarà presentato nel dettaglio durante l’Open Day del 15 gennaio (ore 16:00 – 19:00), che si terrà presso la sede della scuola, in via Golgota 39.

Il modello “Walking school – La scuola che cammina” prevede lo svolgimento di una quota di due ore di lezione settimanali, eventualmente incrementabili durante l’anno, nella forma della lezione in spazi esterni, rappresentati principalmente dal giardino della scuola e dal Museo Nazionale Archeologico di Altamura. Per quanto riguarda il giardino della scuola, l’Istituto sta portando avanti un processo di riqualificazione che punta a realizzare, nel tempo, una vera e propria aula all’aperto, con un orto didattico permanente e arredi che renderanno più comodamente fruibile lo spazio. Inoltre, la scuola ha già attivato un accordo con il Polo Museale per la Puglia, e in particolare con il Museo Nazionale Archeologico di Altamura, per consentire ai piccoli alunni lo svolgimento di alcuni momenti didattici presso la struttura, spazialmente molto vicina all’edificio della “Don Milani”.

“Il modello della Walking school nasce da una profonda riflessione dei nostri docenti dal punto di vista pedagogico e didattico”, spiega il dirigente scolastico Sabina Piscopo. “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco. Questa massima di Confucio rappresenta perfettamente il significato del nostro modello di scuola. L’idea è quella di favorire un approccio concreto alle discipline scolastiche, in particolare alle scienze, alla storia e alla geografia. Studiare scienze avvalendosi di un orto didattico oppure studiare storia e geografia in un Museo, a diretto contatto con le testimonianze del passato, genererà non solo curiosità e interesse ma anche nuovi saperi”, aggiunge.

L’accordo con il Museo Nazionale Archeologico è stato possibile grazie alla sensibilità verso il tema dell’educazione dei giovani ed alla lungimiranza dimostrata dalla dottoressa Elena Silvana Saponaro, dirigente della struttura, mentre per la riqualificazione del giardino la scuola si avvale di una proposta progettuale realizzata grazie alla disponibilità, manifestata in modo gratuito e volontario, dall’architetto Chiara Colonna, legata dal punto di vista affettivo alla “Don Milani” in quanto genitore di ex alunni oltre che stimata professionista nel suo settore. Il coordinamento didattico dell’iniziativa è a cura della docente Annunziata Iacovone, coadiuvata da tutto il corpo docente e in particolare dagli insegnanti delle future prime classi. Notevole è anche l’impegno profuso dai genitori, in particolare dal neoeletto Presidente del Consiglio di Circolo per il prossimo triennio, Francesco Fiore, e da Domenico Scalera, già presidente dell’assise per il triennio che si è appena concluso.

Nel modello “Walking school – La scuola che cammina” Lo spazio del giardino potrà essere utilizzato anche per svolgere altre attività, quali ad esempio la lettura, i laboratori di arte e immagine, la musica. “In questo modo, sarà possibile recuperare anche il senso dello scorrere del tempo, la riflessione, la lentezza, la bellezza racchiusa nei gesti semplici ma ricchi di stimoli sensoriali, come ad esempio quello di guardare il cielo o di ascoltare il fruscio del vento”, aggiunge la Dirigente Piscopo. “Questo è particolarmente importante in una società come la nostra, basata sulla velocità delle connessioni e sulla rapidità nella sequenza delle immagini. Vediamo ma non scorgiamo, non ci soffermiamo sui dettagli. Invece è importante recuperare questa dimensione del tempo che scorre dentro e fuori di noi. Questo non significa, però, demonizzare la tecnologia ed escluderla dall’ approccio didattico. Significa inserirla in modo critico, cioè ragionato, nel processo di insegnamento e apprendimento. Ciò che vogliamo insegnare ai nostri bambini attraverso un approccio concreto e più lento alle cose è innanzi tutto la riflessione, la capacità di pensare, che viene fuori da un più diretto contatto con la natura e dei suoi tempi”. Il modello “Walking school – La scuola che cammina” è inoltre aperto a nuove prospettive, che prevedranno, a lungo termine, un ulteriore ampliamento degli spazi di apprendimento. La scuola punta, infatti, a creare un raccordo con le realtà culturalmente più rappresentative del territorio nell’ottica di una valorizzazione non solo dei propri spazi ma di tutto ciò che la città offre.

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