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“Il Presepe vivente nei Sassi di Matera”: teatro , rievocazione e magia (VIDEONEWS)

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Anche in questa edizione la partecipazione di attori professionisti

Teatro, rievocazione storica e magia: c’è tutto questo nella tredicesima edizione del “Presepe Vivente nei Sassi di Matera”, in programma nei giorni 8, 9, 10, 16, 17, 29 e 30 dicembre 2023 e poi il 5 e il 6 gennaio del 2024. L’evento, organizzato dall’associazione culturale “Matera Convention Bureau” assieme all’ amministrazione comunale e per il quale c’è molta attesa, vedrà la partecipazione di oltre 250 tra rievocatori storici, compagnie teatrali, pro loco, associazioni storico- culturali e attori professionisti. Su tutti Erminio Truncellito che interpreta San Giuseppe nella Natività e Giuseppe Ranoia, nelle vesti di Papa Onorio III nella scena di San Francesco.   Truncellito, originario di Potenza è un artista poliedrico. Spazia infatti dalla recitazione alla musica con naturale disinvoltura. Dopo un’intensa esperienza formativa in cui acquisisce i fondamenti del teatro e della recitazione, nel 2004 inizia a muovere i primi passi nel cinema, recitando fin da subito a fianco di attori esperti quali Pino Micol, Patrizio Rispo, Fioretta Mari, e allora, giovani talenti, quali Micaela Ramazzotti, Michele Di Virgilio e Luca Capuano. Importante nel proprio cammino professionale l’incontro con Michele Placido che lo coinvolge nel film per il cinema “Il Grande Sogno” con protagonisti Riccardo Scamarcio, Luca Argentero e Jasmine Trinca. Con il noto attore e regista pugliese collaborerà ancora recitando in “Vallanzasca” (con Kim Rossi Stuart) e, soprattutto, in “Itaker” per la regia di Toni Trupia, in cui reciterà con lo stesso Michele Placido e con Francesco Scianna. A premio di tanta esperienza e maturazione, giunge la gratificazione, nel 2019, quando viene scritturato per interpretare il ruolo di coprotagonista al fianco di Riccardo Scamarcio nel film “L’Ultimo Paradiso” diretto da Rocco Ricciardulli. E’ stato inoltre protagonista in diverse fictions come “La Nuova Squadra”, “Il Restauratore 2” e “Ris- Romanzo Siciliano” . A teatro, passione che lo impegna stabilmente, vanta collaborazioni con diverse produzioni: “La Cassaria” con Nini Salerno, per la regia di Pino Quartullo, “Masters Faber”, “Sei Personaggi in cerca d’autore” e “Stupor” di Gianpiero Francese. Anche quest’anno all’interno del Presepe Vivente lui è San Giuseppe nel luogo più magico di sempre: la Natività.

E’ di Montalbano Jonico, invece, Giuseppe Ranoia. La sua voce è stata apprezzata in prestigiosi luoghi della lirica quali il Teatro San Carlo di Napoli, il Festival della Valle d’Itria, il Petruzzelli di Bari, il Thailand Cultural Center in Bangkok e il Teatro della Pergola di Firenze, dando vita a molti ruoli principali per basso e creando alcuni ruoli di opere contemporanee. Svolge intensa attività in qualità di regista e attore di prosa collaborando con illustri registi come Roberto De Simone, Moni Ovadia, Renato Carpentieri, Guido De Monticelli, Gianpiero Francese. Fondamentali per la formazione risultano gli incontri con Eimuntas Nekrosius e Giorgio Albertazzi. Da segnalare lo spettacolo “Là ci darem la mano” di Roberto De Simone, premio “Olimpici del teatro” per la categoria spettacolo musicale. Numerosi i lavori teatrali creati, tra cui quattro importanti eventi di teatro itinerante sui luoghi storici: “Sogno di una notte a… Quel Paese” in Colobraro, “Il Sogno degli Dei” sui parchi archeologici di Policoro e Metaponto, “La Congiura dei Baroni” nel castello di Miglionico e “Passio Christi” nel Parco scenografico e museale di Craco. È direttore artistico del Montalbano Festival teatro ragazzi. Ambasciatore della cultura per l’Unesco, dal 2017 recita nel “Presepe vivente nei Sassi di Matera”. Nella rappresentazione di quest’anno sarò Papa Onorio III, il Papa che incontrò il poverello d’Assisi e che gli concesse il permesso per far rivivere la nascita di Nostro Signore Gesù a Betlemme, l’umiltà dell’incarnazione, nella famosa rievocazione del 1223 di Greccio. A noi oggi tutto sembra scontato, stigmatizzato, come nell’affresco di Giotto, ma grazie al teatro siamo capaci di ripristinare parole, emozioni che quegli uomini vissero in quei momenti evidenziando l’attualità viva e scottante”.

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